mercoledì 10 dicembre 2014

LE PETTOLE PUGLIESI

Da buona pugliese quale sono, non posso non presentarvi le pettole.
Sono delle frittelle che addobbano le nostre tavole per tutto il periodo pre natalizio.
Tradizione vuole che si preparino in momenti differenti a seconda dalla provincia di appartenenza, il giorno in cui si festeggia santa Cecilia, il giorno della festa dell'Immacolata, fino alla sera della vigilia di Natale, ma diciamoci la verità in qualsiasi momento dell'anno sarebbero perfette. (A dire il vero a casa mia è capitato che venissero preparate anche la notte di ferragosto, ma questi in fondo son solo piccoli dettagli.)
Ecco perché ve le propongo oggi, tra l'ultima domenica e la festività dell'Immacolata non sono riuscita a pubblicare prima il post, ma non è troppo tardi, mancano ancora 15 giorni a Natale.
Avete 15 giorni di tempo per provarle, scegliere quelle che vi piacciono di più e riproporle come antipasto il giorno di Natale, come aperitivo la sera della vigilia, o come qualcosa da gustare in compagnia nei giorni a seguire, perché quando si preparano vi assicuro che la casa si veste di allegria, tutti son lì che non vedono l'ora di assaggiarle, fregandosene dell'odore forte della frittura che circonderà tutto e tutti. Ma chi se ne frega? Alle pettole non si può rinunciare.
Quella che vi scrivo è la ricetta base, poi si può arricchire con qualsiasi ingrediente.
Da noi per esempio si son sempre preparate e consumate come dolci, arricchendole di zucchero o miele dopo la frittura, ma se all'impasto ci si aggiungono pezzi di olive, cavolo bianco, baccalà, salame, lampascioni o acciughe salate, ciò che si andrà ad assaggiare sarà un'esplosione di sapori particolarissima.
Piacciono a grandi e piccini e sono un successo assicurato!!!
Queste dosi sono adatte per 2, 4 o 6 persone, dipende se vuole essere giusto un assaggio o qualcosa di più. In due ci potete praticamente cenare e chissà se le finirete, in quattro son giustissime magari con una birra o un buon vino di accompagnamento se si mangiano salate, per sei persone, beh, le assaggeranno tutti, saranno giusto uno stuzzichino, ma dopotutto il bello è stare in compagnia no?!
Ora sbizzarritevi voi…


Ingredienti:
  • 500 gr di farina 00
  • 250 ml di acqua tiepida
  • 250 ml di latte a temperatura ambiente
  • 1/3 di panetto di lievito di birra (variabile*)  
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 1/2 cucchiaio di sale fine
  • olio di semi d'arachide per friggere
Procedimento:
In un contenitore abbastanza capiente setacciare la farina e disporla a fontana.
Unire lo zucchero sul fondo.
Mettere un po' d'acqua in un bicchiere e far sciogliere all'interno il lievito.
Nella restante acqua far sciogliere il sale.
Nella fontana creata dalla farina, aggiungere l'acqua con il lievito, iniziare a mischiare con la farina lavorando sempre nel centro e con l'aiuto di una frusta, quando l'acqua si sarà assorbita aggiungere a poco a poco anche quella con il sale, e successivamente anche il latte, continuando sempre ad impastare.
ATTENZIONE: gli ingredienti devono essere a temperatura ambiente, acqua a parte, altrimenti il lievito perderà il suo potere lievitante, sbalzando dal tiepido (dell'acqua in cui viene sciolto) al freddo (se il latte era in frigo).
Bisogna accertarsi che l'impasto non abbia grumi, in caso contrario, lavorare quanto più possibile per eliminarli, sempre con la frusta.
L'impasto che si otterrà sarà un impasto molto liquido, ma non c'è da preoccuparsi.
Dopo la frittura ci si renderà conto di quanto soffici saranno le frittelle proprio per la presenza dello stesso peso della farina e della componente liquida.
CURIOSITA': se si ha voglia di farcire l'impasto per renderlo salato, tutto o solo in parte, farlo in questo momento e metterlo a lievitare già arricchito dell'ingrediente scelto.
*Lasciar riposare l'impasto quanto più possibile, anche da mattina a sera, in questo caso basterà 1/3 del classico cubetto di lievito.
Al contrario, se si avesse poco tempo a disposizione, come ad esempio solo il pomeriggio, bisognerà allora aumentarne la dose, anche 1/2 cubetto andrà più che bene.
Mi sento però di consigliare di non far lievitare mai un impasto meno di due ore.
Quando avrà raddoppiato di volume sarà già pronto, ma se riusciste a far lievitare ancora, vi assicuro che ne guadagnerete in morbidezza dopo la cottura.
Quando l'impasto sarà pronto, mettere a scaldare l'olio per friggere in una pentola.
Mentre l'olio si scalda, bisogna munirsi di tutto l'occorrente: scolapasta e piatto fondo insieme per far sgocciolare l'olio in eccesso, un piatto per impiattare, una tazza con dell'olio dentro, un mestolo forato per tirar via dall'olio le frittelle ed un cucchiaio.
Una volta che l'olio avrà raggiunto la giusta temperatura, iniziare a friggere.
Con una mano prendere l'impasto e chiuderlo nel pugno, con l'altra mano e l'aiuto di un cucchiaio, prelevare la pallina che verrà fuori dalla mano che stringerete a pugno, adagiarla con molta calma nell'olio bollente e continuare così.


Tra la formazione di una pettola e l'altra, immergere il cucchiaio nell'olio messo in tazza, così da ungerlo bene ed evitare che l'impasto successivo resti attaccato al cucchiaio stesso.
Premendo l'impasto nel pugno, si evita di creare bolle d'aria, questo però non vuol dire che sia sicuro, bisogna comunque fare molta attenzione durante la cottura.
Una bolla d'aria nella frittella potrebbe scoppiare, appena viene a contatto con l'olio bollente, e far saltare l'olio procurando ustioni ovviamente. Procedere quindi con cautela.
Bisogna far dorare ogni singola frittella, ma non farle diventare troppo scure.
Quando saranno di un color miele caldo si possono tirar via con il mestolo forato e mettere a perder l'olio in eccesso nel colapasta.
Trasferire poi nel piatto di portata scelto.
A questo punto, se si preferiscono le pettole dolci, quando saranno ancora ben calde, cospergerci sopra lo zucchero o il miele.


Per quelle salate basterà il condimento scelto prima della lievitazione.
Io ad esempio ho utilizzato il sughetto di cipolle avanzato dalla preparazione di una focaccia rustica pugliese, dove al posto dei pomodorini ho utilizzato la passata, ma siccome era troppo liquido, l'ho aggiunto poco prima della frittura, amalgamando bene i due composti.


In qualunque modo si decida di prepararle, usanza vuole che si consumino ben calde.
Da fredde perdono morbidezza. E' molto difficile che avanzino.

F.ederica

4 commenti:

  1. Ciao Federica, sai anch'io sono pugliese...sono buonissime!!! Io le faccio la vigilia di Natale e una tira l'altra, arricchite poi....
    A presto!!

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    Risposte
    1. Ciao Tiziana, beh allora da vera pugliese sai perfettamente di ciò che ho scritto, della morbidezza e dell'allegria che mettono mentre si preparano e ancor più quando si mangiano, tutti quanti insieme. Io sono della provincia di Taranto, ma come ho già scritto, non c'è mai stato un giorno fisso per la loro preparazione. Da fine Novembre a Natale ogni momento è buono, quest'estate invece le abbiamo provate piccanti e con la 'nduja portata dalla Calabria da mio zio! Erano squisite, SONO SQUISITE, preparate in qualsiasi modo in effetti :-D
      Tu come le arricchisci?
      A prestissimoooo
      Ciaoooo

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  2. Ciao, io le arricchisco spesso con il baccalà... Che adoro!! Ma hai ragione sono buonissime con qualsiasi ingrediente si utilizzi!! 😉 A prestooo!!

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    1. Ciaoooo, si anche io adoro il baccalà qualche settimana fa ho pubblicato la ricetta di quello in pastella, ma nelle pettole non l'ho mai aggiunto! Quasi quasi ci riprovo e lo compro! :-D
      Grazie per la dritta..
      a prestooo!!!

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