giovedì 28 gennaio 2016

CECìNA... O SE PREFERITE, FARINATA

Quasi un anno fa io e Alberto siamo andati a Pisa, per soli due giorni, così, tanto per approfittare delle belle giornate e del fatto che io non ci ero mai stata e lui voleva rivederla.
Come è nostro solito fare, quando abbiamo in programma una gita fuori porta, organizziamo le giornate in modo tale da godere, quanto più possibile, di tutto ciò che il posto ci offre.
Il tutto per approfondire al meglio arte, cultura, buon cibo e splendidi paesaggi.
E un anno fa come sempre, abbiamo iniziato a dare un'occhiata online per informarci al meglio.
Non avevamo mai sentito parlare della famosa Cecìna di Pisa, ma grazie al nostro carissimo amico Davide, super esperto in street-food, abbiamo assaggiato questa delizia.
Dispersi per i viottoli della città, abbiamo trovato il famoso Il Montino, una tavola calda ben recensita online, ed abbiamo deciso di assaggiare lì per la primissima volta questa sconosciuta...
A questo punto qualcuno si lamenterà del fatto che io non abbia scelto di assaggiarla a Genova.
Qualcun altro, graziandomi, mi farà passare liscio questo scivolone.
Ma come avrei potuto fare? Sentivo il suo buon profumo ovunque per strada...
Beh insomma, fintanto che ve lo scrivo, io mi son mangiata 2 porzioni di Cecìna calda calda.
E che dire: mi è strapiaciuta!!!
Ho sempre pensato poi di volerla rifare in casa, perché sostanzialmente gli ingredienti son semplicissimi, farina di ceci, acqua e sale, però mi chiedevo se fosse possibile ricreare con tanta facilità in casa una farinata buona come quella assaggiata?!
E' vero che gli ingredienti son semplici, ma sarebbe bastato miscelarli e metterli in teglia?
Non volevo accontentarmi, così prima di provarla in casa è passato all'incirca un annetto.
Un bel giorno, il 14 gennaio 2016 per l'esattezza, decido di tentare nella sua preparazione, ma prima di mettermi ad unire gli ingredienti, apro il mio blog, e nella home cosa trovo?


La ricetta della Farinata fatta da Laura, detta anche Pippi, del blog Io, così come sono.
Chi meglio di lei che è cresciuta a fette di Farinata poteva darmi suggerimenti,
quindi ho seguito la sua ricetta e mi sono fidata ciecamente, scoprendo anche che il segreto per una buona riuscita della ricetta, non sono tanto gli ingredienti e le dosi, quanto la teglia di cottura ed il forno a legna... che io ovviamente non ho, quindi perché aspettare ancora, tanto il forno a legna di certo non sarebbe arrivato quel giorno né il giorno dopo,
perciò, mi son messa ad impastare. Ed ho fatto benissimo, aggiungerei oggi.

Pronti a scoprire i passaggi e le curiosità di questa ricetta?
Prima di lasciarvi a ingredienti e procedimento però, permettetemi di salutare e ringraziare Laura per la sua disponibilità e grande gentilezza, anche nel darmi il totale consenso di prendere pari pari la sua ricetta.
Grazie ancora ^_^
Io ho soltanto dimezzato le dosi per prova.
PS non potevo non regalare a questa ricetta l'etichetta "regioni d'Italia".



Ingredienti per 1 teglia da 30 cm Ø:
  • 125 gr di farina di ceci
  • 375 ml di acqua fredda
  • 25 ml di olio evo + quello per ungere la teglia
  • 1 cucchiaino raso di sale fino
  • pepe q.b.
  • rosmarino q.b.
  • scorza di 1/2 limone (a piacere)
Procedimento:
In un contenitore che possa poi esser chiuso comodamente, stemperare la farina con l'acqua fredda ed il sale.
Mescolare con una frusta a mano o elettrica in modo da evitare che si formino i grumi. 
Lasciar riposare per almeno due ore coprendo il composto. 
Trascorso il tempo di riposo dell'impasto, con l'aiuto di un cucchiaio o di un mestolo forato, eliminare tutta la schiuma che si sarà formata in superficie.
Aggiungere l'olio e mescolare ancora, questa volta più delicatamente.
CURIOSITA': a questo punto, nell'impasto, si può aggiungere anche la scorza grattugiata di mezzo limone, regalerà un sentore fresco al palato, ma è opzionale.
Fatto ciò, ungere la teglia, versare il composto all'interno, che deve essere veramente liquido.
Bisogna rendersi conto anche dello spessore, la farinata non deve superare i 5 mm di altezza.
Infornare a questo punto in forno statico preriscaldato a 200°C per circa 20 min.
Negli ultimi 5 min potete azionare il grill del forno, così da farla gratinare un po' in superficie.
ATTENZIONE: la teglia perfetta sarebbe un testo di rame stagnato, perfetto per la cottura al forno a legna, io l'ho cotta nel mio classico cornetto elettrico, ma ho scoperto in giro che per ottenere la classica crosticina della farinata, bisogna prima far scaldare ben benino l'olio nella teglia, dopodiché versare il composto facendo molta attenzione a non bruciarsi.
Quando è cotta, sfornarla e aggiungere una macinata di pepe nero e del rosmarino, tritato.
Senza impattare, tagliarla a fette e mangiarla come fosse un panino, senza troppi convenevoli, niente forchetta e coltello, bisogna sporcarsi e poi leccarsi le dita :)

F.ederica

mercoledì 20 gennaio 2016

RISOTTO IN ROSA... PER LE DONNE

Qualche tempo fa vi avevo accennato di ricette a cui tengo particolarmente.
Questa che vi presento oggi in realtà, l'avevo già pubblicata, ma poi ho deciso di metterla in stand-by per un po'. Non volevo che ci fosse una data ben precisa a dirla tutta, diciamo solo che avevo voglia di pubblicarla più avanti e così è stato, anche per non avere due ricette colorate a poca distanza di tempo l'una dall'altra.
Chi mi segue da tempo lo sa, ho fatto in modo di unire quante più ricette possibili, non solo mie ovviamente , con un comune "denominatore", il colore che li contraddistingue, son tutte vestite di rosa e viola sostanzialmente.
Tutte quante sono in una vera e propria raccolta.
Lo scrivo per chi ancora non lo sapesse: io non sopporto, nella maniera più assoluta, che si parli della violenza sulle donne soltanto un giorno all'anno.
Ecco l'unico e reale motivo della raccolta NOI, CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE.
Volevo far qualcosa che potesse aiutare, ed ecco qui un altro mio contributo per la raccolta.
Può sembrare una sciocchezza agli occhi di molti, ma vi posso assicurare che non lo è!
Anche questa volta il mio piatto è colorato di rosa.
Bello da vedere, buono da gustare e facile da realizzare.
A voi ingredienti e procedimento.
Ricordatevi: basta il passaparola per aiutare!


Ingredienti per 2 persone:
  • 180 gr di riso carnaroli
  • 1 cespo di radicchio lungo di Verona
  • 1 fetta di speck tagliata spessa
  • 1/2 cipolla rossa
  • 1 tazzina di vino rosso fermo
  • 3 cucchiai d'olio
  • 40 gr di burro
  • brodo vegetale q.b.
  • parmigiano grattugiato (non obbligatorio)
Procedimento:
In una pentola mettere a bollire dell'acqua per farci sciogliere il dado vegetale (QUI trovate la ricetta di quello fatto in casa) o le verdure per farlo sul momento.
Preparare gli ingredienti principali, quindi ridurre a pezzi non troppo piccoli lo speck, lavare accuratamente, tamponare con carta assorbente e tagliare a listeranno anche il radicchio, separandoli e tenendoli da parte per ora.
Mondare e tritare finemente la cipolla.
Quando il brodo sarà pronto, prendere una padella grande e antiaderente, e su fuoco basso, far scaldare insieme sia metà del burro che l'olio, aggiungere la cipolla tritata e farla appassire dolcemente.
ATTENZIONE: unire l'olio al burro non vuol dire aggiungere grasso su grasso, il burro darà un sapore morbido al risotto, mentre l'olio serve per non farlo bruciare,così da non regalare un sapore amaro e sgradevole.
Versare il riso in padella, alzando leggermente la fiamma e farlo tostare, sempre smuovendolo con un cucchiaio di legno.
CURIOSITA': tostare il riso è importante, serve a chiuderne i pori aumentando la tenuta alla cottura, al contrario invece, non tostarlo, farebbe assomigliare il risotto più ad un riso bollito aggiunto poi al condimento. Per eseguire una buona tostatura, serve quindi una padella dal fondo sufficientemente ampio in modo tale che ci sia spazio per permettere al riso di tostarsi in maniera uniforme. Il tempo può variare tra i 5 e i 7 min, e in questo lasso di tempo è importantissimo non smettere mai di mescolare, il riso non si deve mai né attaccare né bruciare ovviamente. Infine, può considerarsi tostato quando i chicchi avranno mutato il colore e presenteranno alcune parti un po' più scure.
A questo punto, sfumare con il vino ed incorporare lo speck, farlo insaporire per qualche secondo dopodiché si può aggiungere il radicchio.
Inizierà ad appassirsi, a cacciare un po' di acqua e quindi il riso inizierà a prendere il suo sapore.
Dopodiché, mestolo dopo mestolo, unire anche il brodo, sempre senza smettere di smuovere il riso, come per qualsiasi risotto, fino a quando non raggiunge la cottura desiderata.
Quando sarà cotto, spegnere il fuoco, aggiungere l'altra metà di burro ed il formaggio se si preferisce, amalgamare per far sciogliere il tutto, coprire col coperchio e lasciar riposare e mantecare per 2 min.
Io ho usato un coppapasta, facendo attenzione a racchiudere lo speck tutto nel centro della formina, così da permettere ai miei ospiti di far scoprire a poco a poco, durante il pasto, il cuore saporito di questo risotto.

Con questa ricetta contribuisco alla raccolta di ricette:



F.ederica

giovedì 14 gennaio 2016

POMODORINI CONFIT

Oggi vi parlo più che di una ricetta, di un ingrediente speciale per qualche ricettina sfiziosa.
Avete mai provato a preparare in casa i pomodorini confit?
Io un sacco di volte. Li adoro, come adoro il profumino che sprigionano durate la cottura.
Ci sono scuole di pensiero differenti sulla cottura, come spesso accade in cucina, c'è chi la tira per le lunghe cuocendoli a bassa temperatura ma per più di un'ora, chi come me, alza la temperatura e cuoce per non più di 30 minuti.

C'è chi li secca solo con zucchero e sale, c'è chi ci aggiunge spezie e chi no.
Insomma... ognuno avrà la sua ricetta.
Io oggi vi parlo della mia, che ovviamente è quella che preferisco! Modestamente :D

Scherzi a parte...
La nonna qualche settimana fa mi ha regalato un bel cestino di quei pomodori gialli che lei chiama "americani" ma che in realtà son del tutto salentini, ve ne avevo già parlato tempo fa.
Sono dei pomodori tardivi, maturano dalla fine di settembre, sono ricchissimi di beta carotene e non regalano acidità.
Li ho sempre mangiati schiacciandoli sulle bruschette, dopo averli fatti abbrustolire nella brace calda del fuoco invernale.
Hanno bisogno di un po' più di sale per il condimento perché sono un po' più dolci del normale, non piacciono a tutti, ma secondo voi, io posso non esserne ghiotta?!
Questa volta però li ho uniti ai pomodori perino e ciliegino e li ho messi in forno.
Se siete curiosi, leggete pure il procedimento..

Se proverete a farli, come sempre, fatemi sapere cosa ne pensate.
Le quantità degli ingredienti di questa ricetta le potete tranquillamente sceglierle voi.



Ingredienti:
  • 5 pomodori perini
  • 5 pomodori ciliegini
  • 5 pomodori gialli
  • 1 manciata di capperi
  • 1 spicchietto d'aglio
  • olio evo q.b.
  • 1/2 cucchiaino di zucchero bianco
  • 1 cucchiaino di sale fino
  • origano q.b.
Procedimento:
Lavare accuratamente tutti i pomodori.
Tagliarli a fettine e disporli su una teglia foderata da carta da forno.
CURIOSITA': solitamente si tagliano solo a metà, io preferisco ridurli a fettine per evitare i lunghi tempi di cottura.
Ungerli con un filo d'olio.
Cospargerli di zucchero e di sale.
Tagliare a fettine sottilissime lo spicchietto d'aglio e spargerlo qua e là sui pomodori insieme ai capperi, interi o tritati non fa differenza e ad un pizzico di origano.
ATTENZIONE: i caperi nella ricetta vera e propria non ci sono, io però amo regalare ai pomodori confit un sapore un po' più pungente.
Trasferire in forno già caldo a 180°C per circa 20 min, dipende dal forno.
Non devono scurirsi troppo, devono caramellare e dorarsi giusto un po' come in foto.

Al termine della cottura si può scegliere se eliminare l'aglio o meno.
Utilizzare i pomodorini confit per arricchire le ricette che più si preferiscono.
Io ad esempio le adoro su crostini e bruschette.


F.ederica
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