sabato 8 novembre 2014

BACCALA' FRITTO IN PASTELLA

Questa è una di quelle ricette che faccio una volta l'anno, che adoro da morire, ma che trovo scomoda da fare per colpa delle tempistiche di preparazione di questo tipo di pesce.
E' una ricetta italiana, ma non si capisce bene da dove provenga, perché ogni regione ha la sua, chi ci aggiunge il prezzemolo, chi la cipolla, chi entrambi, chi usa una pastella, chi un'altra, beh io preparo quella più semplice e classica.
Prima di cominciare urge una lezioncina per mettere i puntini sulle "i".
Perché in Italia spesso si tende a fare confusione tra stoccafisso e baccalà.
In realtà derivano sempre dal merluzzo, ma si tratta di due prodotti differenti.
La differenza? Sta tra l'essiccazione e la salatura.
Entrambi sono prodotti con metodi di lavorazione e conservazione che fanno sì che ognuno di loro abbia un gusto ed una consistenza differente rispetto al pesce fresco.
Lo stoccafisso viene essiccato mentre il baccalà viene sottoposto ad un processo di salatura o di salatura ed una successiva essiccazione.
Esistono due tipi differenti di baccalà: quello salato e quello salato ed essiccato.
In questa ricetta io ho utilizzato il baccalà salato ed essiccato.
Quindi ho dovuto metterlo a bagno per almeno 2 giorni, in frigo, cambiando l'acqua minimo 3 volte al giorno, questo per permettergli di riacquistare le sue forme originali, più gonfie e per perdere il sale della conservazione.
Prima di utilizzarlo, l'ho scolato e asciugato leggermente, con della carta assorbente; poi ho deciso di spellare e spinare con accortezza ovviamente, solo metà del pesce che avevo a disposizione, perché c'è chi non lo fa, sta un po' a voi.
Dopodiché mi sono dedicata alla frittura. E che frittura amici…
So che non è la cosa più sbrigativa del mondo e che non a molti piace, voi cosa mi dite?


Ingredienti:

  • 500 gr di baccalà già ammollato
  • 400 gr di farina di semola
  • acqua tiepida q.b.
  • 1/3 di cubetto di lievito di birra
  • sale q.b.
  • pepe q.b.
  • olio di semi per friggere
Procedimento:
Dopo aver ammollato il baccalà e averlo fatto scolare un po' bisogna tamponarlo con della carta assorbente, cambiando i fogli di carta finché non si bagnano più.
ATTENZIONE: questa operazione è obbligatoria per evitare che l'olio a contatto con l'acqua non tamponata ci salti addosso durante la frittura, quindi procedere con calma, senza fretta.
In un piatto porre 100 gr di farina, il resto metterlo in una ciotola abbastanza capiente con del sale e del pepe a piacimento.
In un bicchierone, mettere dell'acqua tiepida, io uso quella calda del rubinetto, ma mi raccomando, non bollente.
A questo punto sciogliere il lievito all'interno.
CURIOSITA': se l'acqua è eccessivamente calda, il lievito si "cuoce", diciamo così, è come se si bruciasse e non farà più effetto.
Quando il lievito si sarà completamente sciolto, aggiungere a poco a poco l'acqua sulla farina.
Meglio aiutarsi con una frusta, farà amalgamare meglio tutti gli ingredienti.
Anche perché la pastella deve risultare abbastanza liquida.
finita quest'operazione, posare un piatto sulla ciotola e far riposare la pastella almeno 40 min a temperatura ambiente, lieviterà con calma.
Nel frattempo si può scegliere se tagliare il pesce a tocchetti per friggerlo a bocconcini, o se lasciarlo a pezzettoni grandi come ho fatto io.
Trascorso il tempo di lievitazione, mettere a scaldare dell'olio in una padella.
Per vedere se l'olio è alla giusta temperatura fare la prova con la pastella: con un cucchiaio prelevarne un po' e farla cadere delicatamente al centro della padella con l'olio, se inizia a sfrigolare l'olio è pronto. Eliminare la pastella di prova con un mestolo forato.
E' il momento di friggere, ma prima vi svelo un trucco.
Prendere il primo pezzo di pesce, passarlo nella farina messa da parte precedentemente, battere per eliminare l'eccesso, immergere il pesce nella pastella, dopodiché immergerlo nell'olio e aspettare che sia completamente dorato.
Il passaggio nella farina prima della pastella, serve per far aderire meglio la pastella.  
Quando la pastella avrà preso il classico colore dorato, scolare e mettere a raffreddare leggermente prima di impiattarlo e servirlo.

F.ederica


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